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Pizzo dei Vittini...


    Al Pizzo dei Vittini 2455 m.



 Valle Anzasca > Pestarena.

 

 Ritorno nella sempre piacevole Val Moriana per la visita a un'altra di quelle cime "secondarie" solitamente trascurate, e che proprio per questo, sono interessanti per chi cerca itinerari in ambienti solitari, il Pizzo dei Vittini.

sul Pizzo dei Vittini...

 Si tratta di una montagna forse poco attraente se vista da lontano, appare come un variegato crestone su cui si erge uno spuntone poco pronunciato; proprio di fronte, si trova il Pizzo della Caccia, salito in precedenza (link), che risulta ben più accattivante, ma il percorso di salita al Pizzo dei Vittini è comunque interessante e non banale, e se si ha la fortuna di trovare una bella giornata (come in questa occasione), anche il panorama aiuta ad apprezzare maggiormente questa escursione.

 

 Da Pestarena si scende verso l'Anza che si traversa sul ponte a 1036 m. si segue il sentiero segnalato sulla sinistra che traversa una zona franata e poi sale ripido nel bosco di conifere passando per un tratto nelle vicinanze della condotta d'acqua.

 Si passa dai ruderi dell'Alpetto a 1253 m. costruito nel periodo di estrazione dell'oro, il sentiero continua nel bosco per poi uscire all'aperto con bella vista della Val Moriana, poco dopo si traversa il Crotto Moriana per proseguire sul versante opposto, di fronte si vede il versante in parte roccioso dove scendono i riali dal pianoro superiore in cui si trova l'Alpe Moriana.

 Dopo alcuni tratti ripidi, la traccia esce sui falsopiani superiori a circa 1700 m. dove il sentiero prosegue sulla destra verso l'Alpe Moriana 1795 m.

Link alla cartina ↓
mappa

 Dall'alpe si segue per un tratto il poco visibile sentierino che traversa verso ovest, in questa occasione ho continuato a traversare senza traccia in salita verso ovest tra la fitta vegetazione di ontanelli; col senno di poi sarebbe stato forse preferibile continuare la salita verso la parte alta del fornale (in direzione del Passo della Moriana), e poi quando si esce dalla vegetazione più fitta, traversare e infine scendere per portarsi all'attacco del pendio da risalire.

 Il traverso tra gli ontanelli è molto "scomodo" e scoraggiante.. ha richiesto più di un'ora dall'Alpe Moriana... si traversano anche alcuni ruscelli dove perlomeno si trova acqua; con qualche saliscendi si esce su terreno più aperto (foto 24) e si punta alla giavina sulla sinistra (più comoda rispetto al tratto con vegetazione), bisogna portarsi al di sotto della evidente placconata (con sulla sinistra della roccia chiara), che sbarra l'accesso ai pendii superiori.

 Si traversa sotto la placconata sulla destra (nord), per poi rimontare un pendio sulla sinistra [foto 31], che porta al di sopra della fascia rocciosa, in questa occasione ho salito per un tratto il versante roccioso (foto 34) per poi traversare a sinistra sul costone molto ripido tra rododendri e gli immancabili ontanelli, che perlomeno, in questo tratto, aiutano nella progressione...

 Risalito il costone si esce finalmente dalla vegetazione (foto 36) giungendo presso le giavine, in alto si vede l'evidente canalino che bisogna raggiungere; con bel percorso panoramico ci si porta nello stretto canale che più in alto (foto 40), appare sbarrato da un salto, ma alcune lievi tracce di passaggio di animali fanno sperare che ci sia la possibilità di superarlo, infatti si trova sulla destra (foto 42) un pendio esposto e molto ripido, in questo tratto si potrebbe ben dire che ci si trova appesi a qualche filo (d'erba)...

l'alta Val Moriana...

 Si continua la salita sulla destra del canale arrampicando sull'erba, più in alto la pendenza diminuisce un poco, ma occorre sempre attenzione; si continua prima poggiando sulla destra e poi tornando a sinistra per salire uno stretto canalino roccioso che porta sulla cresta, una decina di metri sulla destra e si arriva sulla cima del Pizzo dei Vittini 2455 m.

 A questo punto la parte impegnativa del giro teoricamente doveva essere terminata, ma non è stato così... il versante sulla Val Quarazzola presenta delle fasce erbose poste sopra dei salti di roccia, e dall'alto non è facile capire dove si possa scendere...

 In questa occasione ho proseguito lungo la cresta ovest o sul suo fianco; in un punto, bella vista sui precipizi del versante nord, il versante dove si trova l'Alpe Vittini visitata in un precedente giro (link), poi mi sono portato verso un ripido pendio posto a fianco di una parete rocciosa (foto 54), all'inizio si scende abbastanza bene, nonostante la ripidezza, aiutandosi con qualche ciuffo d'erba e la roccia della vicina parete, poi si trova uno scivolo di roccia liscia senza appigli nelle vicinanze, fortunatamente ci sono anche un paio di spuntoni di roccia su cui si può fissare la corda...

 Giunto sul falsopiano inferiore, e guardando il versante disceso, naturalmente si individua il tratto dove dovrebbe passare il percorso giusto.... una cengia erbosa che traversa scendendo prima di arrivare al pendio che ho seguito (percorso comunque non verificato...).

 Arrivati sul largo e panoramico altopiano della Val Quarazzola, lo si traversa in discesa per andare a incrociare il sentiero segnalato del Passo della Miniera (più che il sentiero bisogna cercare i numerosi segni di vernice bianco-rossa, perchè la traccia è a tratti poco visibile); si passa dai ruderi dell'Alpe Quarazzola di sopra 2118 m. e con un lungo traverso sulla destra si scende in Val Quarazza (vedi anche la parte iniziale del giro del Passo della Miniera e Pizzo della Moriana : link).

 Dopo diverse ore in assoluta solitudine arrivo alla sempre affollata e chiassosa zona del Lago delle Fate, qui la mulattiera scende a Fornalei e a Borca; se si deve tornare a Pestarena, da Fornalei si segue prima la stradina (cartelli) che poi diventa sentiero, giungendo al ponte sull'Anza incontrato alla partenza di questo interessante giro.

 Per la salita, circa 4 ore e mezza.

 Per il giro descritto, circa 7 ore e mezza.

     Giugno 2016 - Difficoltà F+
immagini ↑→  




versante da risalire...

piodata discesa...

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