Un piacevole e panoramico percorso ad anello intorno alla cresta Pizzo Osbarina - Cima degli Uccelli - Monte Larone, cresta posta in posizione centrale nella area Ossolana, e per questo da qui si può godere di un notevole panorama circolare.
In particolare, lo spunto, la motivazione principale per questo giro è stato l'interesse per il sentiero che traversa su aeree cenge il dirupato versante nord-ovest del Monte Larone.
Questo sentiero che collega la zona dell'Alpe Larone con il passo omonimo, era chiamato la "strada dei cavalli" e guardando le foto aeree risalenti ad oltre sessanti anni fa, la traccia si vede molto chiaramente, questo fa capire come fosse frequentato... ora pare dimenticato anche dagli escursionisti, solo in pochi lo percorrono...
Il percorso è facile ma si svolge su cenge aeree dove, in molti tratti, una eventuale scivolata sarà sicuramente fatale; da evitare con terreno ghiacciato, e se si va ad inizio stagione c'è la possibilità di trovare (in particolare in un paio di canali che si devono traversare), della neve residua.
Con Fiorenzo partiamo dalla frazione Altoggio di Montecrestese, qui, poco prima del villaggio, sale sulla sinistra una stradina asfaltata percorribile liberamente solo per circa un km. poi a una curva (alcune possibilità di parcheggio), si trovano i cartelli che vietano il percorso delle auto a chi non possiede il permesso.
[Per gli amanti del rischio, chi volesse salire comunque senza autorizzazione in auto fino a Coipo, tenere presente che la sanzione prevista è attualmente (giugno 2016), di 300 euro...].
Si cammina solo per alcuni tratti sulla stradina asfaltata, perchè si trovano numerose scorciatoie segnalate (cartelli in alcuni punti e i classici segni di vernice), in particolare, all'inizio si cammina per un tratto su quello che rimane della vecchia mulattiera che più in alto è stata ormai cancellata dalla strada.
Passando dalla caratteristica Chiesetta della Madonna di San Luca si esce più in alto su terreno aperto con belle vedute panoramiche, e passando da Corte Bertolini si arriva a Coipo ca. 1400 m.
La salita prosegue sulla stradina, a un bivio (a sinistra si va verso Alagua), si continua sulla destra giungendo nella zona di Giovera; numerose le baite ristrutturate in queste zone, questo grazie alla presenza della strada, proseguendo si trovano sulla destra i cartelli indicatori del sentiero per la Cappella della Croce (sentiero che si percorrerà al ritorno).
Al termine della strada asfaltata, si prosegue sulla sterrata che continua in piano sul versante ovest della montagna, in questo tratto la vista è in gran parte preclusa dal fitto bosco; al termina della stradina il sentiero conduce al bel poggio panoramico di Piazzeno 1687 m. traversato il nucleo principale del corposo alpeggio si trova la traccia (non segnalata) che risale nel bosco per portarsi sul fianco del successivo dosso, qui la vista si apre verso un bell'anfiteatro, il selvaggio versante che sale verso la cresta della Cima degli Uccelli e del Monte Larone (sui prati in alto sulla sinistra, si individuano lontani, i ruderi dell'Alpe Larone).
L'evidente sentiero traversa tutto il versante e poi risale verso la baita inferiore di Larone a ca. 1800 m. (Alpe Pravone sulle vecchie mappe), in seguito la traccia si perde sui ripidi prati, ma senza problemi si giunge ai ruderi dell'Alpe Larone 1988 m.
Salendo, si vede in alto sulla sinistra [foto 26 e 32], un salto della cresta e una pietraia che si dovrà raggiungere per accedere alla cengia sul versante opposto, per questo non sarebbe necessario salire fino ai ruderi dell'alpe, ma si può anche traversare un centinaio di metri più in basso.
In realtà, il percorso originale traversava proprio dall'Alpe Larone, infatti si nota sul prato poco sopra i ruderi, una larga traccia che traversa in salita, e poi poco prima della cresta [foto 34], si vedono ancora i resti della scalinata che permetteva di superare il saltino roccioso (proprio qui sono ripassato successivamente durante la bella salita della cresta ovest del Monte Larone, vedi questa pagina).
Giunti sulla cresta ci si affaccia sul dirupato e selvaggio versante sopra Crodo e Maglioggio, il sentiero è in gran parte ancora ben evidente, e traversa con numerosi saliscendi su aeree cenge tutto questo versante (all'inizio si vede, molto più in basso, una radura nel bosco con un alpeggio, si tratta dell'Alpe Lamponiggia, visitata successivamente, vedi questa pagina).
In molti tratti gli arbusti nascondono il fatto che ci si trova sul bordo di un precipizio, e occorre perciò sempre attenzione nonostante il percorso sia facile; si scende poi a traversare un canale (dove in questa occasione era ancora presente la neve), e si continua giungendo al Passo di Larone 1993 m. dove ci si affaccia sulla Valle di Agarina, di fronte spicca il bel profilo della Scheggia, la cresta continua invece verso il Pizzo Cortefreddo, oltre il quale si erge il Pizzo di Bronzo (per questo traverso, calcolare circa 45 minuti).
Al Passo di Larone la traccia scompare, e dopo una breve pausa, scendiamo con percorso libero senza difficoltà per un centinaio di metri (conviene tenersi sulla destra), fino a incrociare il sentiero segnalato che, da sinistra, arriva dalla Cappella della Croce (la si vede dal passo, lontano, sulla dorsale erbosa).
Il sentiero segnalato in ottime condizioni traversa lungamente questo versante, con belle vedute panoramiche verso la lontana Scheggia, le dirimpettaie Cima d'Agaro e Cima di Canogia, in basso vicino al Torrente Isorno si vedono le numerose baite di Agarina (in questa occasione, si poteva ammirare una bella fioritura di ginestre...), in seguito si passa dai ruderi di Corte di Dentro e Corte di Fuori.
Giungendo poi nel bosco si arriva a un bivio, si segue il sentiero segnalato che scende sulla sinistra (quello sulla destra che traversa in piano arriva comunque nella zona di Giovera, sotto il calpestio passa probabilmente il lungo tubo che porta l'acqua, lo si vedeva in precedenza che affiorava a tratti), lungo questo traverso, nel tratto intermedio, si trovano anche due fontane.
Si sbuca infine sulla stradina
al bivio visto all'andata, e lungo il percorso seguito alla mattina, si torna ad Altoggio concludendo così questo interessante giro (nonostante la presenza della strada non sia certo l'ideale per gli escursionisti, quello che si trova dopo, compensa ampiamente questo piccolo "fastidio"...).
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